2012 - MTB nelle monti sibillini





MTB nelle monti Sibillini – Guigno 2012



Approfitto delle buone previsione per il week end del 17 giugno, per fare un giro nei monti sibillini.  Il progetto era partire del rifugio colle le cese (al sud di castellucio) e fare l'anello dei sibillini in MTB in 3-4 gironi, finendo con una passeggiata sul piano grande con alcuni amici del gruppo MTB di Massa Martana.




 
 Giovedì 14 giugno: Rifugio “Colle le Cese “- Visso (35 km, D+ 800m)

 Dopo l'arrivo al rifugio "colle le cese" discuto del mio itinerario con il gestore che mi suggerisce di passare per la gola dell’infernaccio invece di seguire il percorso dell’anello degli sibillini per la parte Amandola-Forca di Presta. Sembrava molto ripido con lunghe tratte a fianco montagne a quota sopra i 2000 metri. alla fine mi convince che era più bello. Decido di seguire la sua suggestione.

Seguo lo stesso percorso che avevamo presso l'anno passato con Andrea e Massimo fino al Monte delle Rose. Li decido di fare la pausa pranzo all’ombra perche picchiava il sole. alla fine della pausa, appariscono quattro cani maremmani che abbaiano forte, erravano grossi e minacciosi. Finisco di imballare tutto e me ne vado pedalando tranquillamente. Pero loro vedendo scappare la loro preda decidono di “caricare”, si potevo pedalare cosi velocemente durante una gara vincerebbe sicuramente. Fortunatamente dopo 500 metri si stancano e abbandono il loro “pranzo”!  Bella messa in gamba dopo pranzo!
Paesaggi bellissimi lungo gli monti Fausole, Colventoso, Prata, la Bandita e monte Cardosa alla forma tipicamente piramidale.  Una bella discesa sul sterrato mi porta fino a Visso.

Buona doccia nel B and B che avevo prenotato prima della cena. Non fu nessun problema per dormire! Me accolgo che avrebbe dovuto mettere la crema solare perche a questa quota il sole brucia. Da ricordarsi per domattina.

Dopo l'arrivo al rifugio "Colle le Cese" discuto del mio itinerario con il gestore che suggerisce di passare per la gola dell’infernaccio invece di seguire il percorso dell’anello degli sibillini per la parte Amandola-Forca di Presta.  Sembrava molto ripido con lunghe tratte a fianco montagne a quota sopra i 2000 metri. alla fine mi convince che era più bello. Decido di seguire la sua suggestione.




Fiori, Fiori, Fiori!
Strano quadro nella camera del B and B a Visso




Peonia officinalis verso Visso (monte Cardoso al fondo)

Buona doccia nel B and B che avevo prenotato prima della cena. Non fu nessun problema per dormire! Me accolgo che avrebbe dovuto mettere la crema solare perche a questa quota il sole brucia. Da ricordarsi per domattina.
 




Venerdì 15 giugno: Visso - rifugio “città di Amandola” (39 km, D+ 1310m)

Meglio dormire in un B and B che in rifugio: il letto e sempre buono, sei da solo, nessuno russa, il bagno e sempre libero, costa un po’ di più pero se riposa molto più.

Oggi il programma e di salire alla forca del Fargno (alt 1811) e scendere fino a Amandola.
La salita e lunga e regolare e si pedala bene, quando si arriva sopra gli alberi, il sole e forte e devo bere acqua frequentemente. Gli ultimi kilometri primi del rifugio del Fargno sono con poca pendenza e si arriva fra montagne e prati alpini al rifugio chiuso.  Non capisco perche il rifugio non e aperto  un venerdì a pranzo con bel tempo!  




Salendo verso forca Fargno




Strada vietata.
La strada che scende verso Bolognola e chiusa con un cartello vietando a tutti (macchine, ciclisti e pedone) di passare.
A questo momento non capisco più l’italiano e faccio come qualsiasi cittadino normale: vado davanti.

La strada e piena di sassi, di rovine, e di nevati, pero facilmente praticabile per bici e pedoni.  Dopo questa “vietata” discesa arrivo alla stazione sciistica di Bolognola, e seguo una pista quasi a livello che mi porta al rifugio “città di Amandola”.





Plantago media coperta di farfalle
Faccio caso di una strana pianta bianca e vedo che sono farfalle aggrappati a un fiore.

Capriolo al rifugio "citta di amandola"



Capriolo al rifugio "citta di amandola"

 Al tramonto, un capriolo appare e se avvicina senza paura ma rimanendo a distanza sicura.  



Il gran sasso nel lontano (appena visibile)
Vista bellissima si vede il mare adriatico anziché il gran sasso.





Sabato 16 Giugno: rifugio “città di Amandola”- rifugio “Colle le Cese” (55 km, D+ 2000m.)

Bella discesa fino a Tre Ponti (quota 506 m) via la madonna del Ambro, poi comincia la salita per raggiungere il passo cattivo. Al inizio si sale sull’asfalto con pendenza regolare fino a Rubbiano. Segue un tratto sul sterrato che porta all’‘entrata dell’infernaccio (quota 875 m).

Il sentiero e molto stretto con scale impossibile (per me) da pedalare. Apprezzo il peso ridotto dalla nuova bici perche il passaggio e veramente difficile.


Nuova MTB.


Entrata nella gola del infernaccio

Nella gola del'infernaccio

Sempre nel 'infernaccio


Dopo qualche centinaio de metri il sentiero se allarga e diventa una bella stradina che segue il corso del fiume Tenna (ancora piccolissimo a questo punto!). Si cammina tanto in bici tanto in piedi dentro un bosco di faggi con una luce smorzata a traverso le foglie. E bellissimo con il fiume accanto.  
C'erano ancora delle nevati
Arrivo alle 12:00 alla sorgente della Tenna (quota 1183) dove il bosco finisce e si comincia una lunga caldissima, in pieno sole, salita a piedi per arrivare al passo cattivo (quota 1869 m). Fortunatamente ho potuto fare il pieno d’acqua alla sorgente della Tenna e faccio un picnic al passo per ricuperare.



Verso passo cattivo (tutto a piedi)

Sotto passo cattivo

Il proseguimento e impressionante, devo salire sulla cresta a 2110 m lungo una mulattiera dove non e possibile pedalare: troppo stretta, troppo ripida e troppo pericoloso in caso di caduta.  Sono apprensivo sulla continuazione della passeggiata ma inizio la salita a piedi.
Dopo mezz’ora vedo che il tratto diviene orizzontale e “pedalabile” pero con molto’attenzione per non cadere. Comincia una bella pedalata (con alcuni tratti a piedi) ad alta quota con viste fino a Visso, Castellucio, il piano grande. Non ho visto stella alpina pero mi hanno detto che c’erano.



Salita dopo passo cattivo

La pista (ne ho fatto parecchio a piedi!)



La pista


Verso cima vallelunga (monte Porche a sinistra)

Sotto il monte Porche decido di lasciare le creste e di scendere sulla fontana della lumenta dove faccio un picnic e il pieno d’acqua.

Segue una bella lunga discesa sul sterrato fino alla madonna di Conna e sull’asfalto fino a castellucio.

Castellucio

Inizio della fioritura

Dopo la traversata del pian grande dove ci sono solo due o tre prati pieni di fiore (la fioritura non e prevista fino all’inizio luglio) arrivo al rifugio degli alpini a Forca di Presta. Poi un sentiero a livello porta al rifugio “colle le cese”.


Pian grande con il bosque in forma del' Italia

Dura giornata da quasi nove ore sotto un solo battente.  Due ore dopo sono a casa per une bella doccia!











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